L’affresco di San Giacomo torna alla luce: un dono speciale da parte della città

26 Gennaio 2021
foto articolo L’affresco di San Giacomo torna alla luce: un dono speciale da parte della città

È stato un Natale diverso, ma in San Francesco si percepiva un’atmosfera di festa, quella festa che ogni anno, tra lucine e regali, lascia dentro le persone una scintilla di luce che spinge a guardarsi dentro, a riflettere anche solo per un attimo su cosa sia davvero importante nelle nostre vite.

In questo anno così delicato abbiamo riscoperto il valore del contatto, della vicinanza, di tutti quegli aspetti legati al nostro vivere sociale a cui abbiamo dovuto per molto tempo rinunciare.
Le lunghe file ordinate che nei pochi giorni di apertura (7 in tutto) si sono create davanti alla chiesa di San Francesco, hanno illuminato di speranza un Natale che si pensava sbiadito, invece colorato dalla grande affluenza di persone che, pur mantenendo la giusta distanza, hanno ricostruito quel senso di comunità così importante per l’uomo. Nella sola giornata di Sant’Ilario si sono radunate, a piccoli gruppi, circa 600 persone.

Grazie all’organizzazione e alla professionalità di tecnici e volontari, e grazie alle caratteristiche architettoniche eccezionali della chiesa, le visite si sono svolte seguendo il totale rispetto delle norme anti-covid, nella piena sicurezza di tutti.

San Francesco è un monumento storico che sta riprendendo vita anche grazie alla vicinanza di tutti quei visitatori che, lasciando un’offerta, contribuiscono ai lavori di restauro, facendo lentamente rifiorire la chiesa-cantiere in tutta la sua bellezza. Una chiesa che si nutre dell’affetto che riceve, diventando patrimonio collettivo, simbolo di una città che condivide il valore comune della cultura.

Grazie alle generose donazioni raccolte in queste giornate, San Francesco ha ricevuto un regalo prezioso, questo Natale: il restauro dell’affresco quattrocentesco di San Giacomo, protettore dei pellegrini (entrando dal portone principale, sulla seconda colonna a sinistra).

L’identità del Santo è confermata da diversi particolari: il copricapo con la conchiglia, il bastone da pellegrino, l’aureola. L’opera di restauro consentirà di ripulire l’affresco, eliminando l’intonaco che ne copre un’ampia porzione.

Degno di nota quanto ricordato da frate Julio Garcia: “Il restauro dell’affresco di San Giacomo coincide con l’anno Giacobeo, che il Papa, per il covid, ha esteso anche al 2022, come è successo con Parma 2020 – 2021”. Un’estensione temporale che si rivela quanto più necessaria, anche perché, in questo tempo sospeso, siamo tutti chiamati a rallentare. Il pellegrinaggio è un viaggio di purificazione e liberazione dal superfluo; un cammino che si compie un passo alla volta, con un atteggiamento di devozione che diventa punto d’incontro tra fisico e spirituale.
Il restauro di San Giacomo può leggersi come l’auspicio di un cammino che conduca ogni pellegrino ad un rinnovamento interiore, che possa far risplendere la bellezza nascosta sotto l’intonaco, sotto al superfluo. Un viaggio intimo ma anche condivisibile, in un tempo che, forse proprio a causa di una distanza imposta, ci fa sentire tutti più vicini.

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