Dall’alto di San Francesco del Prato, l’abbraccio della croce alla città
Ieri pomeriggio, alle 17.30, si è svolta la cerimonia per la benedizione e posa della croce sulla facciata di San Francesco del Prato. Un traguardo importante, in vista di una consacrazione sempre più vicina.
Per la sua realizzazione, sono state formulate diverse ipotesi. Infine, ha prevalso l’idea di una croce che parlasse della chiesa, che portasse con sé la tradizione e il rispetto di una storia che ha tanto da raccontare, e da insegnare.
A partire da un disegno settecentesco di Alessandro Sanseverini, conservato presso l’Archivio di Stato, ha preso forma una croce francescana, semplice, in parte realizzata con un materiale dal forte significato simbolico: il ferro delle grate che hanno oppresso San Francesco del Prato per tutta l’epoca carceraria. Ribattuta a mano da un fabbro locale, è alta 1.20 m e pesa circa 1 quintale.
Ora trionfa, dall’alto di San Francesco del Prato, abbracciando l’intera città. È l’abbraccio di Cristo sul mondo, ha suggerito ieri S. E. Mons. Enrico Solmi, Vescovo di Parma, durante la benedizione. La croce è infatti segno di fratellanza universale.
Presente alla cerimonia anche l’imprenditore Alberto Chiesi, membro del Comitato per San Francesco del Prato: “Siamo riusciti a portare a termine una sfida iniziata ormai trent’anni fa. – ha dichiarato – È una grande soddisfazione restituire questa chiesa stupenda alla città, al termine di un progetto di restauro che ha unito tutti i parmigiani”.
Infine, la giornata dedicata all’Esaltazione della Santa Croce si è conclusa con la celebrazione dei Vespri all’interno della chiesa. Un momento di preghiera al calar della sera, protetti dall’abbraccio silenzioso di una croce benedetta, che dall’alto attende il sorgere del suo nuovo destino, a difesa di una chiesa che il 3 ottobre tornerà ad essere dimora di Dio.