La chiesa di San Francesco del Prato

Un gioiello che da oltre due secoli aspettava nel silenzio, nell’attesa di essere riportato alla luce.

Il complesso di San Francesco del Prato si trova a Parma, a pochi passi da Cattedrale e Battistero, e si affaccia sull’omonimo piazzale, che ospita anche la Casa della Musica e la Casa del Suono. Un monumento unico al mondo: per il suo grande valore spirituale e culturale, per le sue ardite linee architettoniche, e per la sua parabola storica singolare di chiesa trasformata in carcere. Un patrimonio assoluto dell’arte gotica italiana che oggi finalmente è rinato a nuova vita, restituito alla sua vocazione originaria di luogo di culto e di cultura.

Gli esterni

La facciata principale di San Francesco del Prato è caratterizzata da eleganti nicchie e monofore allungate, ed è arricchita da un grande rosone, opera di Alberto da Verona.

Gli interni

È al suo interno che la chiesa di San Francesco del Prato si mostra in tutta l’imponenza dei suoi maestosi archi gotici che ci accompagnano fino all’abside centrale.

Gli affreschi

L’opera di restauro ha riportato alla luce numerosi frammenti degli affreschi che, a partire dal ‘400, ricoprivano interamente le pareti della chiesa.

L’EPOCA CARCERARIA E L’OBLIO

Agli inizi dell’Ottocento le truppe napoleoniche occuparono San Francesco del Prato, cacciarono la comunità dei frati francescani dalla chiesa e ne fecero scempio, trasformandone gli interni in prigioni. L’edificio fu destinato così a diventare il carcere cittadino di Parma per poi cadere, dal 1993 in poi, in uno stato di abbandono.

Il progetto di restauro, avviato nel 2019, non ha voluto cancellare del tutto la memoria di queste ferite.