Il sole torna a tramontare nell’abside finalmente restaurato

13 Giugno 2025
foto articolo Il sole torna a tramontare nell’abside finalmente restaurato

Anche quest’anno nel mese di giugno il quartiere che si raccoglie attorno a San Francesco del Prato si riempie di vita. Dopo il Festival della Lentezza, prende il via il calendario di Giugno di Note, coordinato da Casa della Musica. In questa vivace programmazione che sta caratterizzando l’inizio dell’estate di Parma torna l’appuntamento che aveva sorpreso ed emozionato la città già dal 2021, quando San Francesco era solo un cantiere: i tramonti del solstizio d’estate. La chiesa, aperta in orario serale, permette a tutti di ammirare lo spettacolo del sole che si armonizza con l’architettura gotica. Prossimo al tramonto, nelle giornate più lunghe dell’anno, “fratello sole” percorre le navate fino a raggiungere — solo in questi giorni — il centro dell’abside, che dopo due anni torna finalmente visibile e accessibile.

Proprio in queste settimane l’abside è tornata al suo pieno splendore, dopo l’accurato e lungo restauro. Questa restituzione sarà sottolineato da un appuntamento inaugurale, che si terrà in chiesa proprio il giorno del solstizio d’estate: sabato 21 giugno alle ore 10:30. «“Luce dalle ferite” era scritto sui ponteggi dell’abside centrale della chiesa nel corso del restauro. In prossimità del solstizio l’abside centrale viene restituita alla nostra città restaurata», sottolinea il coordinatore del Comitato, Stefano Andreoli. «Città che ancora una volta nelle sue componenti — cittadini e istituzioni, realtà pubbliche e private — ha voluto convergere per recuperare questo “pezzo” della propria storia e i valori che ne hanno ispirato la costruzione e otto secoli di vita per viverli oggi».

L’edizione di quest’anno di Solstizio 2025. Tramonti da vivere si snoda dal 15 al 22 giugno. Questo evento, in cui i ritmi della natura dialogano così armoniosamente con le linee dell’architettura, sarà sottolineata da una costellazione di eventi culturali e spirituali, che accompagneranno l’orario del tramonto per otto giorni consecutivi. 

«Non possiamo dimenticare che in questo 2025 il Cantico delle creature di san Francesco compie esattamente ottocento anni. Queste parole poetiche e musicali parlano in italiano per la prima volta e cantano proprio di “frate sole” come prima creatura», sottolinea frate Francesco Ravaioli, guardiano del convento. «Perciò, dopo i Vespri, ogni sera l’accento cadrà alternativamente sulla natura o sulla musica, sulla poesia o sulla spiritualità. Sono gli ingredienti che compongono le laudi  di questa preghiera, che sta alle origini della nostra letteratura».

Da domenica 15 giugno, ogni sera a partire dalle 19:30 la preghiera tipica del tramonto: i Vespri. Dalle ore 20:00 ogni serata si caratterizza con concerti, reading o momenti di spiritualità, ispirati al Cantico delle creature e accomunati dal tema: In-canto di vita. Fratello sole tra natura e cultura. Per una breve ma intensa mezz’ora questi linguaggi si accompagnano al movimento unico dei raggi del sole, che filtrando dal rosone sottolineano le forme di dipinti e pareti, rivelando volumi e angoli inaspettati. Le informazioni si trovano sulla apposita pagina del sito: www.sanfrancescodelprato.it. L’ingresso alle serate è a offerta, a favore del restauro della chiesa.

Queste serate, curate dai Frati e Volontari di San Francesco del Prato, sono realizzate grazie alla collaborazione con molte realtà della città e non solo: dal Conservatorio Arrigo Boito a I Musici di Parma; dalle associazioni Next  e VocinArte agli Scout del Parma 1. E soprattutto grazie a Casa della Musica, che coordina le molte iniziative del mese e propone subito dopo “i tramonti” il ricco cartellone di Giugno di Note sul Piazzale San Francesco. Tra le altre serate, ci saranno due “tramonti” particolari: uno tutto dedicato ai bambini, per esplorare il rapporto tra gli animali e san Francesco; e uno in cui testimonianze e racconti dal mondo dei detenuti faranno eco alla strofa del perdono del Cantico, proprio nella chiesa-carcere che porta il nome del suo autore.

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